Lavoro e insoddisfazione, una laurea può essere il tuo punto di ri-partenza…

donne al lavoroOggi Il lavoro spesso non rappresenta più la meta tanto ambita che si raggiunge dopo anni di studio e sacrifici, al contrario in certe situazioni rappresenta la principale fonte di stress e umiliazione.

  • A volte si è costretti ad accettare un lavoro frustante o poco gratificante magari inferiore al proprio livello di formazione, solo perchè non si è trovato nulla di meglio, e non ci sono altre alternative dato il periodo di crisi. Le donne poi sono ulteriormente svantaggiate perchè spesso devono mettere da parte la propria carriera o devono rinunciare ad occupare posti di un certo rilievo per prendersi cura dei propri figli.

Questa scelta può rappresentare la chiave della felicità se la decisione è presa per volontà più che per necessità e se questa è seguita dalla serenità familiare, un’atmosfera in grado di compensare qualunque mancata gratificazione professionale.

Il problema però sorge quando smettere di lavorare rappresenta una vera e propria rinuncia, il sacrificio di donne costrette a mettere da parte i loro sogni e a vivere con i piedi ben piantati a terra.

rassegnazioneIn questo caso subentra inevitabilmente la rassegnazione che in pochi anni si muta in insoddisfazione, un sentimento che con il tempo viene riversato sulla vita quotidiana e purtroppo a volte anche su quella familiare.

Certo non tutte le donne vivono la stessa situazione: alcune donne hanno un lavoro che amano, riescono ad avere una splendida carriera e a veder riconosciuti i propri meriti.

Eppure esclusa questa nicchia, troppe donne lavoratrici e non si ritrovano a fare ciò che non amano e ad essere insoddisfatte.

  • Le principale cause dell’insoddisfazione sul luogo di lavoro sono da attribuire a diversi fattori quali: un ambiente di lavoro poco stimolante, troppo competitivo, o poco meritocratico, vari problemi che impediscono di seguire le proprie inclinazioni o capacità, la necessità di rinunciare ad un avanzamento di carriera.

Secondo un’intervista realizzata da una società specializzata in comunicazione e marketing su donne tra i 18 e i 55 anni, il 63% delle donne intervistate sono insoddisfatte del loro lavoro.

  • Le donne intervistate dichiarano che le causa principali della loro insoddisfazione sono principalmente i ritmi sempre più frenetici e stressanti, l’assenza di meritocrazia rispetto ai loro colleghi uomini e l’assenza di stimoli sul posto di lavoro.
  • Questa insoddisfazione colpisce anche le giovani che stanno per terminare i loro studi che mostrano già un atteggiamento di sfiducia nei confronti del mondo del lavoro, convinte che non troveranno un lavoro adatto alle loro competenze specifiche in grado di soddisfarle.

A volte invece si frenano i propri desideri di carriera sul nascere perché si crede di non poter ambire a nulla di meglio a causa del proprio livello d’istruzione. Oggi la tecnologia viene in soccorso di queste donne, chi ha la necessità di lavorare potrebbe continuare a farlo studiando contemporaneamente attraverso un’università telematica che permette di conciliare entrambe le cose.

laurearsiMolte università offrono la possibilità di seguire corsi di laurea breve comodamente da casa, con la possibilità di organizzare lo studio in base alle proprie esigenze professionali e personali.

Conseguire la laurea può rappresentare il trampolino verso i propri obiettivi professionali e magari anche lo stimolo necessario per abbandonare il proprio lavoro e intraprendere un’attività in proprio.

E allora non crogiolatevi nell’insoddisfazione, agite per abbatterla! Se il problema è il titolo di studio, conseguitelo e ottenete il posto che meritate nel mercato del lavoro.

Un Guest post di Susanna Matteini

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Susanna Matteini

 

Susanna è un’esperta in comunicazione con la passione per la scrittura. Salutista, crede nell’importanza delle buone abitudini e del “sei quello che mangi”. Curiosa osservatrice, ha molti interessi tra cui le scienze sociali e la psicologia.

 

 

 

Fonti: Wellme.it, Psicologi-italia.it

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