In “corriera”, con Francesca Luisa Bianchi e il suo corso di alta formazione per donne in perenne conflitto fra carriera, affetti e famiglia…

SONY DSCSono salito in corriera ed ho incontrato per te, Francesca Luisa Bianchi, una senior trainer e personal coach molto brava che lavora presso Kha Formazione, a Milano.

Con Francesca ho parlato del suo progetto formativo molto originale, dal titolo “Donne in Corriera”. Sì, hai letto bene: corriera e non carriera. Ma la metafora la spiegherà bene la stessa Francesca durante l’intervista.

Allora partenza: conosciamo meglio lei e il suo corso rivolto alle donne in perenne conflitto fra carriera, affetti e famiglia.

 

D. Dimmi una cosa Francesca, ma come ti è venuta un’idea del genere?

R. L’idea di questo corso mi è venuta qualche anno fa, dopo aver constatato che nel mondo del business le donne spesso si trovavano ad affrontare gli stessi problemi degli uomini ma utilizzando strategie diverse.

Già nel mio primo libro, “la colomba e il vendicatore” avevo iniziato a evidenziare le differenze di genere in vari ambiti: psicologiche, sessuali, affettive, nel lavoro, nella malattia ecc.

Le aziende però continuano a non tenere conto delle differenze di genere nella formazione del personale o delle reti vendita come se facendo finta di niente il problema non ci fosse.

Le donne vivono in perenne conflitto fra carriera e famiglia.

È inutile far finta che questo conflitto non esista, molte donne nella carriera fanno un passo avanti e due indietro, vivono in perenne senso di colpa quando sottraggono tempo agli affetti o alla famiglia oppure in perenne insoddisfazione per la mancata realizzazione professionale.

simbolo donna uomo

D. Simpatica l’idea di usare una metafora per dare un nome al corso. Esattamente cosa significa?

R. La metafora della corriera, a parte il gioco di parole carriera/corriera, sta a significare le molte fermate che le donne fanno lungo il tragitto per fare carriera.

Immagina questa corriera che annuncia le fermate:

  • Fermata sindrome premestruale;
  • Fermata Gravidanza;
  • Fermata Svezzamento;
  • Fermata malattie dei figli;
  • Fermata premenopausa;
  • Fermata genitori anziani;
  • Fermata nipoti.

Se sulla corriera ci fossero sia uomini che donne, a queste fermate scenderebbero solo le donne mentre i colleghi maschi proseguirebbero fino al capolinea senza interruzioni.

Senza contare che spesso l’autista scende per andare a guidare una corriera più moderna e allora le donne si trovano sia nel ruolo di passeggere che di autiste della propria corriera ereditando anche i suoi genitori anziani da accudire. A questo punto non solo devi guidare la corriera, ma ti devi trasformare in meccanico, decidere l’itinerario, fare le pulizie ecc.

 

D. Sono assolutamente in totale sintonia con te. Senti, facendo il coach e il formatore anch’io, ho sempre pensato che la formazione tra donne e uomini debba essere diversa. Tu che cosa ne pensi?

R. Perfettamente d’accordo!

Negli ultimi anni abbiamo assistito non solo a un massiccio inserimento delle donne nella realtà socio-lavorativa, ma abbiamo anche visto come sia cresciuto il fenomeno della donna in carriera; è difatti sempre più numeroso il numero di quelle che non si limitano a un’attività lavorativa, bensì ambiscono nell’ambito di questa a ricoprire alte cariche, le stesse che un tempo erano privilegio pressoché esclusivo degli uomini.

Le donne studiano, s’impegnano nell’attività di ricerca, sono sempre più lanciate verso attività imprenditoriali, il loro lavoro non è più soltanto un completamento al regime familiare, ma esprime il bisogno di affermarsi a pieno diritto in quel mondo che va oltre le mura domestiche.

Libere professioniste, imprenditrici, manager, operaie, tutte sulla stessa corriera. E se sei nervosa ti tacciano di isterismo, se non ridi alle battute degli uomini ti tacciano di essere pesante ecc. e sai che cosa ti dico? Che hanno pure ragione..

4 elementi

D. Parlaci un po’ del corso. Come lo hai strutturato?

R. Nel corso “donne in corriera” ho voluto inserire un lavoro sui 4 elementi per risvegliare alcuni aspetti sacrificati del mondo femminile.

  • Terra: il femminile per eccellenza, la madre terra che tutto genera. Un paesaggio senza vita che contiene il seme di una nuova vita. Una donna che perde il lavoro non ci pensa nemmeno un istante a suicidarsi, si rimbocca le maniche e si reinventa. Il concetto di fallimento legato al lavoro non esiste nel mondo femminile. La donna si sente fallita se la sua vita affettiva va a rotoli e spesso cade nella depressione del paesaggio senza vita.
  • Aria: la leggerezza che hanno i maschi è data da una predominanza di aria, ridere, scherzare, giocare, ballare sono elementi aria. Poche donne fanno le cabarettiste, lo avevate notato? E quando tutti ridono e noi non capiamo la barzelletta e ce la devono spiegare? Risvegliare l’aria alleggerisce il clima aziendale e famigliare.
  • Acqua: archetipo femminile, il fluire delle cose, il contatto con l’inconscio, la maternità, la ciclicità ecc.
  • Fuoco: maschile, obiettivi, energia, passione. Risvegliare la guerriera è importante per combattere battaglie che a volte ci sembrano troppo grandi per noi.

 

D. In chiusura di questa breve intervista ti chiedo: quanto dura il corso?

R. Il corso è articolato in due giornate, dove approcciamo tantissimi contenuti:

  • Il critico interiore delle donne;
  • I sensi di colpa;
  • Il ruolo dei genitori;
  • La psiche femminile;
  • Le maschere che indossiamo;
  • Gli auto-sabotaggi;
  • La sincronizzazione dei due emisferi cerebrali (logica e intuizione);
  • Il ruolo degli ormoni;
  • Come operare delle scelte non conflittuali;
  • Il tempo da dedicare alla famiglia e quello da dedicare alla carriera, ottenendo successo in ambedue gli ambiti;
  • La creazione del nostro life plan e molto altro ancora…

 

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Francesca Luisa BianchiDonna veramente in gamba questa Francesca Luisa Bianchi e il suo corso mi intriga, mi sembra molto interessante. Chissà mai se un giorno vi farà partecipare anche me…

 

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