Prendere le avversità con filosofia, sdrammatizzare le situazioni difficili: e se questo sguardo positivo sul mondo fosse innato, ereditato da mamma e papà?
«È un ipotesi molto interessante, ma non è ancora stato individuato un gene della felicità, ossia quel tassello del Dna che sarebbe in grado di “predisporre” ogni persona e sviluppare un certo livello di ottimismo o di pessimismo», spiega Luigi Ferini Strambi, neurologo.
«È stata dimostrata invece una certa familiarità per quanto riguarda alcuni disturbi psicologici, in particolare gli stati depressivi», afferma la psicoterapeuta Maria Gabriella Scuderi.
Ma anche in questo caso, essere, per esempio, figlia di una donna che soffre di depressione non vuol dire che finirai per avere lo stesso problema, anzi: molte volte, situazioni di questo genere creano personalità più forti e reattive. Per fortuna la felicità si può apprendere…
Tratto da un bell’articolo di alcuni anni fa su Starbene, collezione n° 15/2007