“Caro Giancarlo Fornei, ma perché non aiuti i maschietti a diventare uomini?”…

Giancarlo Fornei a Io Bene novembre 2015
Il coach motivazionale Giancarlo Fornei durante il suo seminario di Rezzato (Brescia), 1 novembre 2015…

Molti anni fa (era la fine del 2009), risposi ad Angela, una cara amica di Palermo, che mi contattò su Facebook e mi fece una lunga e articolata domanda.

  • Proprio ieri l’altro, ho ricevuto via email una domanda molto simile da una ragazza di nome Deny, che mi ha scritto dalla Svizzera Italiana (non ha messo la località esatta).

Seppure la domanda di Deny sia stata formulata in maniera molto più secca e diretta di quella di Angela, il succo era lo stesso: “Ma perché non aiuti quelli del tuo sesso a diventare maggiormente uomini?”…

Sono certo che la risposta che diedi ad Angela possa andar bene anche a Deny e, a questo punto, potrebbe essere interessante anche per molte altre amiche che si pongono la stessa domanda…

Eccoti dunque la domanda di Angela e la risposta che le diedi quel fine dicembre 2009.

Se hai una domanda anche tu, scrivimi a info@giancarlofornei.com

Giancarlo Fornei

 

Perché non aiuti i maschietti a diventare uomini?

…”di aiutare le donne a creare e rafforzare autostima, a tornare a credere in se stesse, ad imparare a comunicare meglio, a definire e raggiungere un obiettivo.”

  • ….comincio da una tua affermazione per farti, scusa se mi permetto, un piccolo appunto. Partendo dal fatto che è bellissimo quello che fai anche perché, concordo in pieno, l’universo femminile è molto più ampio, molto più enigmatico, molto più affascinante… di quello maschile, e comprendere certe nostre sfumature spesso non è facilissimo (noi pensiamo e facciamo in contemporanea mille cose e, per lo più, anche bene)…

è anche vero che per secoli e secoli le donne (grazie all’uomo) sono state emarginate, messe da parte, non considerate e spesso vittime di violenze (questo ahimè succede ancora), ma non credi che se parti dal voler rafforzare autostima ecc. ecc… è perché anche tu le consideri deboli, incapaci di raggiungere obiettivi, con poca stima di se stesse?

Noi donne, si sa, siamo più forti dell’uomo, più tenaci e credo che man mano questa consapevolezza si stia allargando sempre più!

  • Perché invece non aiuti i maschietti (oddio avrai capito che invece la mia stima per l’altro sesso è piuttosto scarsa!!!!), a diventare uomini e lasciarsi alle spalle i pannolini?

Scusa il mio sfogo, ma ritengo veramente che le tue doti, la tua esperienza, la tua saggezza, possano essere d’aiuto anche e soprattutto all’universo maschile 🙂

Spero un giorno di poter assistere a qualche tuo seminario, ho letto che sarai a Catania, io sono di Palermo, non sarebbe lontanissimo.

Ti auguro un felice anno nuovo

Angela

 

Semplice, perché gli uomini sono più orgogliosi e meno disposti a farsi aiutare…

Cara Angela, rispondo pubblicamente alla tua lunga riflessione perché credo possa interessare moltissime altre persone. In primis, proprio i maschietti che leggeranno la mia risposta.

Intanto grazie per i complimenti che mi fai, oltre ad essere molto belli li “sento nascere dal cuore”, quindi, sinceri.

Vengo con ordine a rispondere alla tua email, partendo dall’appunto che mi fai.

  • Non ho deciso io di lavorare in maniera specifica con le donne, è stato, come posso dirti… il destino. Il passaparola è fenomenale, forse lo strumento migliore di marketing (a questo link trovi la storia come tutto è cominciato).

Cosa si siano dette tra loro, le donne, posso solo immaginarlo:“Ma lo sai che ho conosciuto un uomo che sa ascoltare?”…

Oggi, dopo cinque/sei anni passati a lavorare con l’Universo Femminile, posso dirti due cose:

  1. che siete meravigliose (è stupendo lavorare con le donne);
  2. che le donne sono molto più umili, capaci di mettersi in discussione e pertanto, accettano di essere aiutate.

In realtà non considero assolutamente deboli le donne, solo che “conosco” (o presumo di conoscere) i loro punti deboli:

  • uno dei punti deboli femminili è la facilità di deprimersi,
  • di mettere la propria autostima sotto i tacchi,
  • di smettere di volersi bene;
  • e di non apprezzarsi per quello che sono.

Guarda che il fattore depressivo – grazie ai problemi ormonali – colpisce molto più la donna dell’uomo e questo è scientificamente provato.

Fortunatamente non è una condizione assoluta.

Ci sono moltissime donne “forti”, capaci di reagire alle avversità della vita. Anche se converrai con me, che per molte altre, questo è un punto debole, sul quale lavorare.

Io non parlerei di donne deboli in senso lato del termine, bensì di “punti deboli” della donna.

Personalmente, ho deciso di aiutare le donne a gestire al meglio uno dei loro punti deboli, in modo da rafforzarle e permettere loro di tornare a sorridere.

Ecco tutto.

  • Credimi, se esiste sulla terra un estimatore di Voi donne, sono io. Tutto penso, tranne che le donne siano deboli.

Come dicevo, hanno solo dei punti deboli (come gli uomini, del resto); e secondo me, questi punti deboli vanno rafforzati.

Avete molte capacità e se riuscite e tenere sotto controllo quest’area che io definisco “limitante”, potete dare molti punti agli uomini ed ottenere quella parità che oggi, esiste solo a parole e non nei fatti.

 

Ed eccomi al tuo suggerimento.

 

Hai ragione, l’uomo matura molto più tardi della donna e molti maschietti sono ancora come dei bambini. Io li aiuterei “a crescere” molto volentieri, ma come affermavo prima, gli uomini sono molto più restii a farsi aiutare.

Hanno una sorta di “complesso del macho”. Come se chiedere aiuto sia qualcosa di disonorevole.

  • Se me lo concedi, è un po’ come con le emozioni. La maggior parte degli uomini, pur possedendole in abbondanza, è restia a farle “vedere”, nonché a dividerle con gli altri. Come se il piangere o il provare emozioni sia da deboli.

Naturalmente, anche qui sto generalizzando e ci sono molti uomini che al momento opportuno, sanno chiedere aiuto o sono capaci di “mostrare” emozioni.

Tornando al tuo suggerimento, premesso che lavorare con le donne mi piace di più per tantissimi motivi (viva la sincerità), sarei comunque felicissimo di aiutare anche gli uomini.

  • Ma la domanda non devi porla a me, bensì a loro: “Volete essere aiutati?”

Scherzando, mi viene da dire che forse… preferiscono un coach donna!

Il mio ultimo ebook (quando ho scritto questo post nel 2009 era l’ultimo), scritto sulle donne, è proprio indirizzato ai maschietti per cercare di aiutarli a “capirvi e conoscervi”meglio.

Spero solo che qualcuno di loro abbia voglia di leggere il libro e di sforzarsi a mettere in pratica i consigli elencati per comprendervi meglio.

  • Ad ogni modo, ti prometto che il prossimo libro lo scriverò focalizzandomi proprio sul tuo suggerimento. Promesso.

Dimenticavo, se mi viene confermata la data di Catania, ti avviso.

Un abbraccio e ti giunga l’augurio di un Fantastico Anno Nuovo.

Giancarlo Fornei

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libri fornei

Ps: trovi la mia risposta originale ad Angela pubblicata il 31 dicembre 2009 su uno dei miei primi blog dedicati alle donne, a questo link.

 

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