Chi possiamo prendere come maestro e guida per portare più felicità nelle nostre giornate?
È facile: i portatori sani di gioia di vivere, i bambini! Non vi proponiamo di passare il tempo a montare scatole di Lego o a fare videogiochi, stiamo parlando di recuperare alcune semplici attitudini psicologiche che sono ancora intatte dentro di noi adulti, se solo le lasciamo affiorare.
Ad esempio la capacità di essere sempre nel presente: per un bambino passato e futuro letteralmente non esistono. Oppure la capacità di cambiare personaggio: non sono chiusi nell’orgoglio di certezze e ruoli fissi come in una gabbia.
- «Ma cosa fai?», chiedi a un bambino.
- «Sono un pirata e assalto una nave!».
I bambini aprono tutte le porte della mente. Noi spesso ne apriamo una sola: la porta delle abitudini, la porta delle parole sempre uguali e ripetute. Oppure la porta dei rimpianti, dei problemi, degli sforzi inutili.
Ecco spiegato perché dobbiamo ispirarci ai bambini. Ed è possibile, basta usare questi tre atteggiamenti mentali, come mostreremo nelle pagine seguenti.
Psicologia della naturalezza: i bambini si disinteressano di cosa pensi di loro, sono seduti sui propri istinti e non badano ad altro.
Psicologia del mutamento: niente rimane fisso nella mente dei bambini. Piangono? Basta che li distrai e un attimo dopo ridono.
Psicologia della disidentità: entrano continuamente in mondi, ruoli e personaggi differenti, cambiando di continuo per sperimentare tutto. Per questo la loro mente è così ricettiva, mentre noi facciamo fatica a imparare qualsiasi cosa nuova.
T. Morelli
Fonte: estratto da un bel servizio sulle “Regole della Felicità” pubblicato sulla rivista Riza Psicosomatica a gennaio 2018.